Con la piazza azionaria di Wall Street ai massimi storici, e con le altre Borse che come al solito ne seguono la scia, su scala globale l'ottimismo degli investitori sui Mercati24 non è stato così alto da decenni.
Sondaggio Investors Intelligence, ottimismo al top dal 1987
Stando infatti all'ultimo sondaggio che è stato realizzato da Investors Intelligence, riporta il sito wallstreetitalia.com, l'ottimismo degli operatori, ovverosia tra gli investitori istituzionali, è attualmente posizionato sui massimi da ben 31 anni a questa parte, ovverosia nel periodo che è antecedente al crollo del lunedì nero del 19 ottobre del 1987.
Negli ultimi giorni, tra l'altro, l'ascesa dei mercati azionari non è stata influenzata negativamente dallo shutdown negli Stati Uniti, e nemmeno dal crollo dei prezzi delle criptovalute contrariamente invece a coloro che ritenevano che la caduta delle quotazioni del Bitcoin, di Ripple, di Ethereum e delle altre monete virtuali potesse in qualche modo incidere sull'andamento dei mercati azionari a livello globale.
D'altronde quella relativa allo shutdown negli USA è una questione che non solo non è nuova, ma è anche tutta politica dato che non si può pensare che i Democratici ed i Repubblicani non possano trovare nel breve termine un'intesa sulla legge di Bilancio nonostante le ripetute accuse via social network Twitter da parte del Presidente degli Stati Uniti.
Nelle ultime ore, infatti, Donald Trump ha nuovamente accusato i Democratici di voler puntare a politiche incontrollate sull'immigrazione e di avere invece poca attenzione ai militari ed alle forze armate in missione nei Paesi esteri ed impegnate a proteggere i confini degli Stati Uniti d'America.
Borse in rally grazie agli utili societari ed alla riforma fiscale
Le Borse, a partire proprio da Wall Street, stanno ignorando le schermaglie tra i Democratici ed i Repubblicani, e si stanno concentrando sui fondamentali consolidati e prospettici delle società quotate. Proprio quello attuale, tra l'altro, sulla piazza azionaria americana è il momento clou per il rilascio delle trimestrali dell'ultimo quarto del 2017 a fronte di prospettive future sui profitti delle aziende USA che appaiono più che buone anche grazie alla riforma fiscale che è stata fortemente voluta proprio dal Comandante in capo Donald Trump al fine di dare un'ulteriore spinta alla crescita dell'economia, all'aumento dei posti di lavoro e, di conseguenza, al miglioramento dello stile di vita dei cittadini americani.
Ci sono colossi quotati a Wall Street che, grazie proprio alla riforma fiscale di Donald Trump, hanno già annunciato non solo il rientro di capitali negli States, ma anche la creazione di migliaia di posti di lavoro sul suolo americano nei prossimi anni. Una di queste è la Apple con Tim Cook, l'Amministratore delegato della società di Cupertino, che ha dichiarato, tra l'altro, che grazie alla riforma fiscale ci sarà anche un bonus da 2.500 dollari, in azioni vincolate, a favore di tutti i dipendenti. Pure la multinazionale automobilistica FCA, allo stesso modo, ha annunciato bonus ai dipendenti e 1 miliardo di dollari di investimenti negli Stati Uniti.