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Nuovo macchinario anti-cancro al Mazzini di Teramo

Il 27 ottobre il primo trattamento

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Finiti i giorni di sospensione delle cure anti-cancro per la rottura del vecchio acceleratore lineare. Il 27 ottobre, il nuovo acceleratore da due milioni di euro entrerà in funzione. Il nuovo macchinario è stato installato da mesi nel bunker appositamente realizzato nella Radioterapia dell'Ospedale Civile Giuseppe Mazzini di Teramo, diretta da Carlo D’Ugo

Gli ultimi mesi sono stati impiegati per le prove dosimetriche e per formare il personale all’uso del Trilogi Varian, il nome dell’acceleratore. «Il Trilogi è un acceleratore di particelle da 15 MV, cioè megavolt -  spiega il direttore dell’unità di Fisica sanitaria, Giovanni Orlandi - capace di effettuare trattamenti di altissima precisione con evidenti ricadute positive sull'aspetto clinico dei pazienti. E' un’apparecchiatura di ultima generazione. Nonostante sia stato molto impegnativo il lavoro del personale della Fisica sanitaria per poterlo rendere in uso clinico, finalmente siamo arrivati a poter trattare il primo paziente». Si tratta, infatti, di un uomo che dovrà trattare un tumore alla prostata.

«Questo macchinario è dotato di un dispositivo che consente la radioterapia guidata con immagini - dichiara D’Ugo - . In sostanza, nell'apparecchiatura stessa, c'è una Tac che dà la possibilità, durante il trattamento, di valutarne la correttezza, visualizzando l’anatomia del paziente. Ciò, consente la riduzione dei margini del volume trattato, minori complicazioni legate all’utilizzo di radiazioni ionizzanti e la possibilità di aumentare la dose totale sul volume bersaglio».

Dunque, si possono eseguire trattamenti con intensità modulata: la quantità di radiazione viene selettivamente calibrata in relazione alla zona da irradiare in modo da dare il massimo della dose sul tessuto da trattare e minimizzarla sui tessuti limitrofi.

Sia D’Ugo che Orlandi sottolineano l'importanza di questo grande risultato, soprattutto in termini di benefici per i pazienti. Attualmente, la lista di attesa si attesta sui due mesi e vengono trattati 40 pazienti al giorno. Accanto al nuovo macchinario, per ora, resterà in funzione quello vecchio. Probabilmente, sarà utile per smaltire la parte restante della lista di attesa.

 

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