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Stroncato traffico di droga: arresti in Abruzzo, Marche e Sicilia

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All'alba, i Carabinieri hanno stroncato un traffico di droga che coinvolgeva i principali centri della costa abruzzese. L'operazione conclude una complessa indagine convenzionalmente denominata "I soliti ignoti".

E' in corso l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari della Dda dell'Aquila nei confronti di 15 persone (3 in carcere e 12 agli arresti domiciliari) eseguita con la collaborazione dei carabinieri dei Comandi provinciali di Chieti, Pescara, L'Aquila, Teramo, Ascoli Piceno e Catania.  

Sono state disposte numerose perquisizioni anche presso insospettabili abitazioni e attività commerciali dell'area pescarese. 

Tra gli arrestati, tutti di nazionalità italiana, vi sono diversi incensurati che avevano organizzato una fitta rete di spaccio di hashish, marijuana e cocaina di elevatissima qualità, smerciata soprattutto in contesti "vip" della costa adriatica. In particolare, è stata accertata l'esistenza di un ingente flusso di peculiari tipologie di marijuana coltivata con tecniche non convenzionali (altrove nota come "amnesia" ma commercializzata clandestinamente anche quale "kalashnikov", "tuberon", "lemonades", "orange bad"), nonché hashish in ovuli, altamente tossico, dal contenuto di principio attivo anche 10 volte superiore allo standard di "piazza" abituale.

Stando a quanto si apprende dalla Procura distrettuale antimafia, l'organizzazione criminale poteva contare su insospettabili magazzini per lo stoccaggio di stupefacente, veicoli di lusso per il trasporto ed autentiche "basi mobili", sfruttando autovetture di moda (Smart e Mini) come depositi su ruote, da confondere facilmente tra i mezzi della movida adriatica; in sintesi, un'autovettura veniva parcheggiata lasciando a bordo lo stupefacente e, successivamente, un addetto alla rivendita la spostava secondo le direttive ricevute, effettuando consegne a vari clienti, spesso in aree di parcheggio prossime a stabilimenti balneari e locali notturni.

Accertamenti patrimoniali eseguiti dai Carabinieri hanno permesso di individuare capitali reinvestiti sia in veicoli, anche di lusso, che in immobili, tra cui una villa con piscina in uso al principale indagato, che si sta procedendo a perquisire anche con l'uso di avanzate tecnologie per la ricerca di covi e nascondigli sotterranei.

Nel corso delle indagini sono stati sequestrati quasi 100 chilogrammi di stupefacente, in parte nascosti in un garage di Montesilvano affittato da una coppia di fidanzati incensurati.

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