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Inaugurata a Napoli, la mostra “L’Italia intatta di Gennaro Della Monica”

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E' stata inaugurata, ieri, nel prestigioso sito di Castel dell'Ovo a Napoli, la mostra “L’Italia intatta di Gennaro Della Monica”, dedicata all’artista che trascorse la maggior parte della sua esistenza fra Napoli, Firenze, Milano e la Svizzera, prima di tornare nella sua città natale, Teramo. Presenti gli Assessori alla Cultura dei Comuni di Napoli, Nino Daniele e Teramo, Francesca Lucantoni, la Sopraintendenza di Napoli, la direzione del MIBACT, il Presidente della Fondazione Marchesa Carla de Petris, gli eredi dell’artista, oltre a numerosi esponenti della cultura e del mondo universitario campano.

Notevole il successo riscontrato, ed enorme l'interesse da parte di tutte le istituzioni intervenute  per la mostra, che sarà presentata come l'evento espositivo per il periodo natalizio nella città partenopea. Accolta con grande entusiasmo anche la partecipazione dell'Istituto Alberghiero di Teramo, che ha curato l’accoglienza degli ospiti e offerto un gustoso assaggio di cibi e vini abruzzesi a tutti i presenti.

Successo dell'evento, dunque, che il fascino del luogo e la singolarità dell'allestimento hanno favorito, lasciando ipotizzare per il futuro altre opportunità che colleghino Abruzzo e Campania, attraverso una serie di comuni operazioni culturali.

L'assessore Lucantoni sottolinea: "Esportare un artista come Gennaro della Monica significa far conoscere Teramo, la sua storia e le sue altissime radici culturali. Una volta confermato dalla Regione Abruzzo, il finanziamento di oltre 2 milioni di euro finalizzato alla completa fruizione del Castello Della Monica, l'evento odierno potrà essere letto come il principio di un percorso culturale e turistico di significativa rilevanza".

La Mostra, già allestita a Milano, nasce dall’iniziativa di un gruppo di critici d’arte, tesa a favorire un’opera di promozione e valorizzazione di alcuni pittori e scultori che hanno scritto la storia dell’arte italiana; in particolare, di coloro tra essi che, nonostante le numerose operazioni di valorizzazione di artisti che a cavallo tra ‘800 e ‘900, sono stati confinati in uno stato di scarsa conoscenza.

Tra questi, appunto, Gennaro Della Monica che, nato e morto a Teramo, è stato protagonista di una singolare esperienza artistica. Oppositore di un’Accademia napoletana stantia e scontata nei contenuti e nelle espressioni pittoriche, Gennaro Della Monica fu uno dei quei “napoletani d’Abruzzo”, che si batterono per un’arte rinnovata che si accostasse al vero, attraverso “impressioni” e suggestioni colte nell’immediatezza dell’osservazione del paesaggio.

In questa ottica, si iscrive il progetto espositivo su Della Monica, con il quale, pertanto, si intende portare alla ribalta nazionale un artista dalle molteplici esperienze, che seppe coniugare localismo con internazionalismo, individuando acutamente le novità del portato macchiaiolo e impressionista. A lui si dedicano appunto mostre in spazi prestigiosi nelle città di Milano e Napoli che lo videro protagonista assieme ad una messe di altri artisti, i quali, con il loro operato, decretarono nuovi indirizzi e nuovi approcci all’arte.

Tale operazione culturale, intende promuovere, in particolare, la pittura di paesaggio di Gennaro Della Monica e le sue tele con la riproposizione della natura, specie di quella  del Gran Sasso nel versante teramano; una magnifica occasione per coniugare arte con paesaggio, mostrando le bellezze naturali che determinarono “impressioni” indelebili nell’anima dell’artista. Il progetto ha preso il via a Milano, a Palazzo Reale, da luglio a fine agosto 2014,  e oggi approda, fino al 10 gennaio 2015, a Castel dell’Ovo, a Napoli.

Di assoluto pregio e valore, il Comitato scientifico con la presenza di critici di grande rilevanza, quali Philippe Daverio, Paola Di Felice, Cosimo Savastano e Claudio Strinati, che hanno dato alle mostre un impulso di forte e rinnovata consapevolezza sull’arte di un maestro della pittura che ebbe fecondi contatti con tutti i più grandi pittori italiani e stranieri del suo tempo.

 

UFFICIO STAMPA COMUNE DI TERAMO

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