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L'abruzzese Carlo D'Attanasio è stato liberato: presto potrà tornare in Italia

L'uomo, detenuto da quattro anni in Papua Nuova Guinea, è stato assolto ieri dalla Corte d'Appello

Redazione
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Il velista pescarese Carlo D'Attanasio, detenuto da quattro anni in Papua Nuova Guinea, è stato assolto ieri dalla Corte d'Appello del paese dell'Oceania. Di conseguenza, l'uomo è stato liberato. Era stato condannato in primo grado a una pena detentiva di diciannove anni per riciclaggio di denaro. Ieri, come detto, l'assoluzione in appello. "Nelle prossime ore verrà organizzato il rimpatrio. Siamo in attesa di avere informazioni. La Farnesina e l'ambasciata sono al lavoro. Credo si debba aspettare che venga depositata la sentenza". Lo dice all'Ansa, a proposito della vicenda di D'Attanasio, la politica pescarese Carola Profeta, amica dell'uomo. Profeta, che in questi anni si è battuta per la liberazione di D'Attanasio, ricorda che si tratta di "un caso che investiva i diritti umani, visto che Carlo ha una patologia grave che lì non può essere curata". 

Nel novembre 2023 Profeta aveva lanciato un appello alla politica locale per seguire il caso del velista. Dopo i primi contatti con la Farnesina, "una svolta ci fu quando Papa Francesco andò in Papua Nuova Guinea ed ebbe un colloquio con un altro italiano, che raccontò al Pontefice la storia di Carlo", sottolinea. Profeta ricorda anche che "se fosse tornato per motivi umanitari sarebbe rimasta la condanna in primo grado, mentre lui ha preferito rischiare e fare l'appello per tornare in Italia da uomo libero". 

"Sono davvero felice, vi ringrazio tanto di aver avuto fiducia in me. Non smetterò mai di ringraziarvi di aver creduto in me e nella mia innocenza". Sono le prime parole pronunciate da Carlo D'Attanasio. A riferirle all'Ansa è il suo legale, l'avvocato Mario Antinucci. "Confidiamo nell'intervento del binario diplomatico per trovare il modo migliore per far rientrare Carlo in Italia. Noi ci siamo messi a disposizione in tal senso, siamo pronti a farlo e lo faremo se nessuno prenderà l'iniziativa di aiutarlo. E' una persona le cui condizioni di salute sono gravissime. Mi chiedo cosa ci sia da aspettare". Il legale sottolinea che D'Attanasio, affetto da una patologia oncologica al quarto stadio, "non può tornare in Italia prendendo un normale biglietto aereo. Parliamo di un volo di 18 ore e lui - conclude - necessita di un infermiere e di supporto medico".

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