L'export in Abruzzo si attesta nel 2023 al di sopra dei 10 miliardi di euro con un incremento su base annua a due cifre (+14%) a fronte di una stazionarietà nazionale.
Lo rivela il rapporto 'Economia e Società ' del Centro studi dell'Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d'Italia (Cresa) di recente pubblicazione.
Secondo l'analisi, la maggior quota di export regionale è costituita dalla metalmeccanica ed elettronica che, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, assorbe ancora quasi la metà dell'export regionale (49%, era il 70% nel 2019).
Nel 2023 questo comparto mostra una variazione su base annua del +16,4% doppia rispetto alla media nazionale, attribuibile soprattutto alla forte espansione delle vendite di mezzi di trasporto (+22%; Italia: +11%) che da soli rappresentano il 36% delle vendite estere abruzzesi.
Il comparto chimico-farmaceutico - che rappresenta il 24% del totale regionale - ha registrato un incremento del 16% a fronte di una dinamica media nazionale negativa (-3%).
Anche il comparto del Made in Italy (agroalimentare e moda) ha fatto registrare una dinamica piuttosto positiva nel suo complesso e ben superiore a quella nazionale (+11% contro +3%) accrescendo sensibilmente la sua quota sull'export regionale. A questo risultato hanno contribuito, in particolare, sia il settore agroalimentare (+7%) ma ancor più quello del tessile (+20%) che, al contrario, è risultato stazionario a livello nazionale.
Il rapporto 'Economia e Società ' propone anche un'analisi della posizione dell'Abruzzo rispetto ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (povertà , fame, salute e benessere, istruzione, parità di genere, acqua e servizi igienico-sanitari, energia, lavoro, imprese, diseguaglianze, città , produzione e consumo responsabili, cambiamento climatico, ambiente subacqueo, vita sulla terra, giustizia e partnership per obiettivi).
Tra il 2010 e il 2022 la regione ha mostrato tendenze di segno e intensità nel complesso simili a quelle nazionali e riuscirà a rispettare i termini di Agenda 2030 solo per le aree terrestri protette.
(Ansa Abruzzo)