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Le insidie della 'rete': "In Abruzzo un giovane su cinque vittima di bullismo e cyberbullismo"

Giuseppe La Rana (Corecom Abruzzo) analizza i dati nell'ambito della campagna sul territorio 'Futuro Hub, Connessioni digitali'

redazione
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Rabbia, paura, tristezza e mortificazione sono alcuni dei sentimenti generati da bullismo e cyberbullismo, sempre più preoccupanti, come dimostrano i dati: oggi a un ragazzo delle scuole medie su cinque capita di essere preso di mira dai coetanei, di persona o sui social. In media, il 20% degli adolescenti ha denunciato di essere stato oggetto almeno una volta di atti di bullismo e di cyberbullismo. Un fenomeno aumentato a dismisura dal 2019 quando in Abruzzo sono stati 116 i minorenni vittime di ingiurie, minacce e molestie, 114 i minorenni di diffamazione on line, 18 di stalking, 40 tra estorsioni e ricatti sessuali; inoltre, il cyberbullismo ha coinvolto 460 minori, di cui 52 addirittura in età inferiore a 9 anni. 

È allarme sull’utilizzo di media e dispositivi da parte dei giovani, lanciato nel corso dei lavori nella seconda tappa del tour di "Futuro Hub, Connessioni Digitali", promosso dal Corecom Abruzzo, il Comitato regionale per le comunicazioni, dal titolo "Bullismo e Cyberbullismo: tra prevenzione, consapevolezza e contrasto" che si è svolto all’Aurum di Pescara. 

Oltre 260 studenti delle scuole medie del territorio sono stati i veri e propri protagonisti dell'evento e si sono confrontati con esperti ed istituzioni. 

A denunciare “una situazione fuori controllo”, anche conseguenza di testimonianze dirette, il presidente del Corecom, Giuseppe La Rana, che ha utilizzato i dati dell’osservatorio nazionale Indifesa, che realizza la più grande indagine in Italia sul bullismo e cyberbullismo: "Questo è un momento utile di confronto e approfondimento, uno spunto per riflessioni e idee per dare un apporto al contrasto di questo fenomeno - ha spiegato -. Con il trascorrere del tempo gli episodi di cyberbullismo si sono talmente intensificati da aver fatto nascere il bisogno di creare una Legge ad hoc, introdotta il 18 giugno del 2017 - ha continuato La Rana -. Dal 2019 ad oggi c’è stato un aumento del 20% con un giovane studente delle medie su cinque vittima di questa piaga. Il cyberbullismo viene punito in modo diverso a seconda della condotta: i minorenni vengono in genere puniti con un’ammenda di 526 euro o con la reclusione fino a 6 mesi; per i maggiorenni le pene sono più gravi: si va da un minimo di 6 mesi fino a un massimo di 5 anni di reclusione, ai quali si aggiungono eventuali risarcimenti del danno procurato alla vittima in sede civile. Il Bullismo è l’oppio dei giovani che si credono forti ma in realtà sono deboli, fragili, gracili mentalmente. La vera forza è la umanità, restante uniti e scrivere il vostro futuro".

Ha moderato l'incontro Gaetano Di Tommaso, avvocato e componente del Cda del Corecom. Di Tommaso, ha parlato di "un momento di confronto utile, perché la conoscenza di un fenomeno è il punto di partenza. Vogliamo affrontare questa problematica a 360 gradi e lo stiamo facendo con relatori molto qualificati".

A portare i saluti del Consiglio regionale il presidente Lorenzo Sospiri: "Noi siamo dei fossili, voi siete il futuro. Nella dinamicità quotidiana che avanza in maniera dirompente, voi siete un pezzo avanti a noi ma dobbiamo stare molto attenti. Un ruolo fondamentale in questa gestione ce l'hanno gli insegnanti, prime sentinelle di un malessere e poi le famiglie. Quello che possiamo fare come istituzione è cercare di entrare in relazione con i ragazzi. Non dovete avere paura, dovete parlare con le persone a voi vicine. Tutti abbiamo avuto compagni di scuola 'stupidini'. Chi sbaglia è il maleducato e il violento, non voi. L'importante è sempre denunciare".

Il professor Michele Cascavilla si è soffermato su quelle che possono essere le cause che spingono i bulli ad assumere comportamenti preoccupanti: "Carenze affettive, la separazione dei genitori, modelli educativi troppo permissivi o troppo rigidi, cattivi esempi. Sono tutti motivi che possono generare dei problemi nell'adolescente, in un'età molto critica, un'età del 'non più e non ancora', in cui deve maturare la propria personalità. Quando ci sono queste carenze può succedere che si sfoci in comportamenti di questo tipo. È difficile anche condannare questi bulli, ci vuole comprensione anche nei loro confronti".

Il regista Walter Nanni ha presentato il progetto "Cineager - tra cinema e teenager": "Ho girato questo docufilm insieme a ragazzi eccezionali nel quartiere Rancitelli, il progetto l'ho chiamato Cineager, con la consapevolezza che è necessario portare il cinema nelle scuole. Abbiamo avviato il corso di cinema con studenti di 4 scuole, girando tre cortometraggi, tra cui uno sul cyberbullismo. Il cinema è la più importante forma di comunicazione che sia stata inventata. Quando cambi scena o inquadratura, puoi cambiare anche il mondo".

A porre l'accento sull'urgenza di promuovere un'alfabetizzazione emotiva, è stato Andrea Pelliccione, commissario capo tecnico psicologo della Polizia di Stato: "Il mondo del web è senza confini, uno spazio infinito. Lo schermo rende sempre più cattivi. Oggi è importante l'alfabetizzazione emotiva: essere in grado di sentire e conoscere le emozioni che proviamo e riconoscerle anche negli altri. Nei ragazzi stiamo riscontrando una analfabetizzazione emotiva preoccupante. Nell'era della comunicazione non riusciamo ad alzarci in piedi, all'interno della nostra stessa classe e a dire come ci chiamiamo senza arrossire".

La dirigente del Cocs della Polizia Postale Elisabetta Narciso ha parlato, tra le altre cose, delle ripercussioni di questo fenomeno allarmante: "tra le misure di prevenzione il primo passo è l'ammonimento del questore, per tutelare la vittima e anche colui che l'ha commesso, per non arrivare a un procedimento penale". E ha ribadito: "Tutto quello che viene postato sulla rete si può ritorcere contro di voi".

Sempre molto partecipato l'intervento del professor Gianmaria De Paulis: "Da appassionato di tecnologia, ci tengo che gli strumenti digitali vengano utilizzati in maniera corretta. Qualsiasi cosa mettiamo nello smartphone viene amplificato, questo non significa che non si debba usare ma si deve fare con attenzione, dobbiamo stare attenti a quello che mettiamo online, perché non si potrà mai più cancellare".

L’ultima tappa del tour di “Futuro Hub, Connessioni digitali”, dal titolo “Educare i giovani ad orientarsi tra le insidie della rete: fake news, sexting e nuovi social”, è in programma a Vasto il prossimo 19 maggio.

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