Gli incidenti stradali non sono soltanto una fatalità. Spesso, dietro un sinistro, ci sono comportamenti errati che possono coinvolgere tutti gli utenti della mobilità: automobilisti, motociclisti, pedoni e ciclisti.
Su questo assunto si basa la nuova campagna che l’Automobile Club d’Italia ha lanciato in occasione della ‘Giornata Mondiale e Nazionale in Memoria delle Vittime della Strada’ del 16 novembre 2025.
L’iniziativa si declina attraverso immagini di forte impatto emotivo e dal chiaro messaggio, accompagnate dallo slogan “Non chiamarlo incidente. È una tua scelta”.
Questo per sottolineare la necessità di un cambio di paradigma, anche linguistico, nell’affrontare il problema della sinistrosità stradale, sottolineando con maggior forza e chiarezza come siano i comportamenti pericolosi di ciascuno, a prescindere dal mezzo che utilizza, a creare spesso le condizioni che originano gli incidenti.
La campagna sarà sviluppata sia sui canali social di ACI e degli Automobile Club provinciali, sia attraverso la diffusione di poster che saranno presenti presso tutte le Delegazioni in provincia. Una distribuzione capillare che consentirà di raggiungere quante più persone possibile.
«I dati sulla sinistrosità, recentemente pubblicati da ACI e Istat, confermano che c’è ancora molta strada da fare sul cammino della consapevolezza per mettere un freno agli incidenti. L’Automobile Club d’Italia non smetterà mai di battersi per dare il proprio contributo a risolvere questo grave problema».
Così ha commentato l’avvio della campagna il Commissario Straordinario di ACI, Generale Tullio del Sette.
«Questa campagna richiama ciascuno di noi a un impegno concreto, quotidiano e indispensabile, quello per la vita e quello del rispetto reciproco tra tutti i vari utenti della strada» ha proseguito Mario Aloè, presidente dell’Automobile Club Provinciale di Chieti.
«Con i numerosi corsi di educazioni stradale, che il nostro direttore Roberto D’Antuono tiene ogni anno nelle scuole, vogliamo responsabilizzare e sensibilizzare su questi temi sia i bambini delle classi primarie, sia i ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori, in modo da creare le basi per i futuri utenti della strada che portino ad adottare comportamenti sempre più sicuri e consapevoli, per il rispetto della libertà alla circolazione in piena tutela della propria salute e di quella degli altri utenti della mobilità».

