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Settimana corta, per la prima volta si confrontano scuole primarie e superiori

Entro dieci giorni una proposta omogenea che tenga conto delle diverse esigenze

Redazione
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La proposta di istituire la "settimana corta" nelle scuole teramane avanzata dal Comune di Teramo e dalla Provincia "per ragioni economiche, ma sapendo di dover fare i conti con un ragionamento complessivo per non penalizzare la qualità dell'offerta didattica" non trova contrarie le istituzioni scolastiche.  

"Noi non siamo come il nord Europa - come sottolineato da alcuni dirigenti - non abbiamo scuole con le mense e un trasporto pubblico adeguato, ma l'idea in sé non dispiace".

E' quanto emerso questo pomeriggio nel corso dell'incontro che si è svolto nella sala consiliare della Provincia con la partecipazione dei dirigenti scolastici delle scuole primarie e degli istituti superiori, dell'Ufficio scolastico provinciale, della  Baltour e dell'Arpa, di dirigenti comunali e provinciali.

Oltre al sindaco Maurizio Brucchi e al presidente Renzo Di Sabatino, anche l'assessore comunale Piero Romanelli e il consigliere provinciale delegato alla scuola Flaviano De Vincentiis.

"La nostra idea nasce da un'esigenza economica, tutti gli enti locali, non solo la Provincia, sono alle prese con una pesante revisione di bilancio e dovranno compiere delle scelte per ridurre le spese – ha affermato Di Sabatino - per questo abbiamo chiesto al mondo della scuola se è possibile, senza che questo deprima la qualità dell'offerta didattica, immaginare un altro tipo di orario, su cinque giorni, e un altro tipo di organizzazione. Siamo ben consapevoli di muoverci su un terreno delicato, ma abbiamo anche molti esempi ai quali ispirarci".

Naturalmente, come sottolineato anche dal sindaco Brucchi "fra le scuole primarie e le superiori vi sono delle differenze per evidenti ragioni ricollegabili all'età dell'utenza" ma, d'altro canto proprio nella giornata di sabato, si registra il maggior numero di richieste di permessi o di giustificazioni per le assenze.

I veri nodi sono quelli legati alla refezione, nel caso di rientri pomeridiani e al trasporto pubblico sia locale che provinciale, che andrebbe ripensato in funzione della settimana corta.

Nessuna preclusione, però, e l'impegno, sollecitato dalle amministrazioni, è quello di "lavorare insieme, rappresentanti delle scuole elementari, medie e superiori per arrivare ad una proposta omogenea entro una decina di giorni".

Anche la disponibilità del gruppo Baltour e dell'Arpa, infatti, è condizionata dalla necessità di avere un quadro univoco di riferimento.

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